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Visualizzazione dei post da aprile, 2022

"SE SEI IL FIGLIO DI DIO SCENDI GIÙ DALLA CROCE"

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GLI UMANISTI VOGLIONO UNA RELIGIONE SENZA CROCE, SACRIFICIO, E REDENZIONE. Il primo dei sette atteggiamenti possibili verso la Croce è quello dell'umanesimo, perché il primo gruppo a sfidare la Croce sono stati gli umanisti. Il termine umanista è qui inteso in senso filosofico moderno e abbraccia tutti coloro che vogliono una religione senza Croce. Essi credono che l'uomo sia naturalmente buono, che il progresso sia inevitabile attraverso la scienza, e che la ragione umana con il proprio sforzo sia in grado di restituire la pace al mondo e alle coscienze. Gli umanisti considerano tutti i suggerimenti sulla fede, la grazia e l'ordine soprannaturale come impraticabili e inutili. Essi vogliono un'educazione all'espressione di sé, un Dio senza giustizia, una morale senza religione, un Cristo senza Croce, un cristianesimo senza sacrificio, un regno di Dio senza redenzione.  Gli umanisti del nostro tempo hanno avuto i loro prototipi sul Calvario il Venerdì San...

«PERCHÉ CERCATE TRA I MORTI COLUI CHE È VIVO?»

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MARCO GALLO: UN GIOVANE INNAMORATO DI GESU' Muore a 17 anni. La sera prima dell'incidente ha scritto sulla parete della sua camera: «Perché cercate tra i morti Colui che è vivo?»   «(…) è sempre difficile scrivere la prefazione di un libro, soprattutto di un libro che racchiude l’avventura di una vita: ogni vita, ogni persona ha qualcosa di unico e d’irripetibile, e dovremmo avvicinarci al mistero nascosto e presente nella storia di ogni uomo, con un senso di venerazione, a piedi scalzi, come Mosé davanti al roveto ardente, senza la pretesa di incasellare o di decifrare il cammino di una persona. Più che una prefazione, queste mie notazioni vogliono essere un invito alla lettura: perché vale la pena incontrare la vita di Marco». Con queste parole il vescovo di Pavia mons. Corrado Sanguineti apre la prefazione al libro “Marco Gallo. Anche i sassi si sarebbero messi a saltare” (Itaca edizioni) curato da Paola Cevasco e Antonio Gallo, genitori di Marco, e dalle sorelle...

LA PIAGA DELLA MORMORAZIONE

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Sia dato il bando alla mormorazione, alla maldicenza, alle dissensioni, e alle divisioni nella Chiesa! "La grande piaga della mormorazione su tutto ciò che in un modo o in un altro fanno i Superiori, arresta spesso tutta la circolazione della vita soprannaturale in una Diocesi" Non si riformano i costumi con le ribellioni, ma con la vita di abnegazione, di preghiera e di apostolato, in piena ed umile dipendenza dalla legittima Autorità della Chiesa, come fecero S. Domenico, S. Francesco d'Assisi, e tanti altri Santi, splendore e gloria della Chiesa di Dio. Molti si lamentano che il mondo sia cattivo, dice S. Agostino, eppure se questi molti si migliorassero, il mondo sarebbe più buono. (...)  Le controversie e i dissensi rovinosi sono fenomeni violenti di purificazione nella Chiesa, che la liberano dagl'ingombri della sua vita; ma le contese latenti e dissimulate, che rimangono in lei come un eczema purulento, sono più comuni di quello che si creda. La gra...

A Santa Gemma Galgani il demonio un giorno pieno di rabbia le disse...

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A Santa Gemma Galgani il demonio un giorno pieno di rabbia le disse... Il demonio bastonava violentemente la povera Santa dicendogli: "Prega per te ma non per i peccatori!", la giovane infatti pregava spesso per le conversioni e per i peggiori peccatori perché sapeva che satana non lo sopportava. Fratel Armando

Preghiera davanti alla croce di Gesù da recitare questo Venerdì!

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Eccomi, o mio amato e buon Gesù: prostrato alla tua presenza ti prego col fervore più vivo, di stampare nel mio cuore sentimenti di fede, di speranza, di carità, di dolore dei miei peccati e di proponimento di non più offenderti; mentre io con tutto l’amore e con tutta la compassione vado considerando le tue cinque piaghe cominciando da ciò che disse di Te, o mio Gesù, il santo profeta Davide: «Hanno forato le mie mani e i miei piedi; hanno contato tutte le mie ossa». Chi non prende la sua croce e mi segue non e degno di me. Ti adoriamo oh Cristo Tu , oh Cristo, hai sofferto per noi lasciandoci un esempio perché anche noi amiamo come Te. Ti adoriamo, oh Cristo, e ti benediciamo, perché con la tua Santa Croce hai redento il mondo. Tu, sul legno della Croce, hai dato la tua vita per liberarci  dal peccato e dalla morte. Tu ti sei caricato delle nostre sofferenze perché noi fossimo liberati ed ogni nostra situazione fosse aperta alla speranza. Tu, buon pastore, hai riunito...

"Cosa ho fatto per meritarmi questo?" "Mio Dio, perché devo soffrire?"

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Ci sono molti bravi uomini e donne che si agitano su letti di dolore, i loro corpi consumati dalla lunga malattia, i loro cuori spezzati dalla sofferenza e dal dolore, o le loro menti torturate dalla perdita irreparabile di amici e fortuna. Se queste anime vogliono la pace, devono riconoscere che in questo mondo non esiste una connessione intrinseca tra peccato personale e sofferenza.  Un giorno: “Gesù che passava, vide un uomo, che era cieco dalla sua nascita. E i suoi discepoli gli chiesero: Maestro, chi ha peccato, quest'uomo o i suoi genitori, per esser nato cieco? Gesù rispose: Né quest'uomo ha peccato né i suoi genitori ”(Giovanni 9: 1–3). Questo ci porta faccia a faccia con la Volontà imperscrutabile di Dio, che non possiamo capire, più che un topo in un pianoforte può capire perché un musicista lo disturba suonando. Le nostre menti meschine non possono capire i misteri di Dio. Ma ci sono due verità fondamentali che tali anime sofferenti non devono mai dimenticare. Altri...

"Nessun uomo comprende pienamente il peccato se non quando lo vede alla luce del Volto di Cristo"

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"Nessun uomo comprende pienamente il peccato se non quando lo vede alla luce del Volto di Cristo" NON È SOLTANTO LO SGUARDO DI CRISTO CHE PORTA AL PENTIMENTO MA ANCHE LA NOSTRA REAZIONE Allora il Signore, voltatosi, guardò Pietro. (Lc 22, 61).  Può anche darsi che Gesù Cristo abbia udito Pietro alzare la voce, a Lui ben nota, per imprecare e giurare ai presenti di non conoscere Gesù di Nazareth. Nostro Signore non gli rinfacciò: «Te lo avevo detto!».  Nessuna parola di bruciante condanna uscì dalle sue labbra. Ebbe appena uno sguardo, un unico sguardo di amore ferito. Tale è la misericordia di Nostro Signore quando Gli siamo infedeli e sleali! Egli cerca di riconquistarci con privilegi maggiori e misericordia moltiplicata! Non sono soltanto i febbricitanti, i paralitici, i lebbrosi a conoscere il tenero sguardo del Figlio Incarnato, ma sono, soprattutto, i Sacerdoti e i peccatori.  Non è soltanto lo sguardo di Cristo che porta al pentimento, ma anche la nostra...