Gli artigli del Nemico: il superbo desiderio di “avere potere”
Gli artigli del Nemico: il superbo desiderio di “avere potere”
Unendo la sua devozione per quelle entità che chiamava “angeli” attraverso gli insegnamenti dell’amica indottrinata dalla nonna rosacrociana, al bombardamento concettuale esoterico dei libri New Age della Méndez, Liliana Almanza credeva di poter vivere un risveglio della sua esistenza; si volsequindi a consumare l’inesauribile mercato delle offerte falsamente spirituali della New Age.
Liliana è rimasta intrappolata, con l’acceleratore al massimo, in questi vagabondaggi New Age. Cioè fino allanascita del suo primo figlio, che ha iniziato a presentare varie malattie che mettevano a rischio la sua vita. Fu allora che per la prima volta le credenze della New Age su cui Liliana aveva basato la sua esistenza mostrarono la loro inconsistenza e inadeguatezza nel sostenerla o nel dare risposte al dolore che stava affrontando, e lei crollò in una spirale di terribile depressione, in preda alla sua fragilità spirituale.Arrivò un periodo in cui il suo superbo desiderio di controllare tutto sembrava cedere…. Ma i legami medianici la tenevano ancora nell’oscurità, e non si rivolse a DIO, ma andò ancora più a fondo nell’abisso: “Ho raggiunto il terzo livello di reiki e avevo solo bisogno di un altro livello per diventare un insegnante di reiki.”
Di tanto in tanto frequentava ancora la Messa, ma mai una Messa completa:“Arrivavo sempre in ritardo alla Messa, al momento della Consacrazione, e non mi confessavo mai, mi ritenevo nel giusto”, confida Liliana e aggiunge che tutto ciò accadeva – oggi lo sa – a causa “deilegami che aveva con entità diaboliche“.
“Non avevo mai confessato ad un sacerdote le mie pratiche magiche New Age, facevo comunioni sacrileghe perchè avevo commesso peccati mortali, perché ero molto ignorante sulla fede cattolica, mi credevo nel giusto senza informarmi veramente”, ha detto. Ha continuato così per anni, oscillando tra la New Age, una fede tiepida senza essere consapevole di offendere Dio, dedicando gran parte del suo tempo al lavoro aziendale ed alle pratiche New Age. La sua maestra e confidente era sempre e solo la sua amica che la indottrinava, la donna che la aiutava anche a prendersi cura del figlio maggiore e poi anche di sua figlia.
Quando alla sua amica venne diagnosticato un cancro, Liliana crollò emotivamente. “Senza essere in grado di piangere”, afferma, in preda alle sue paure, andò prima a confessarsi da un sacerdote, che cercò di toccare le corde della sua anima, invitandola a pregare davanti al Santissimo Sacramento e poi le propose di pregare una Novena a Gesù Bambino. Ma il giorno dopo, dopo aver ricevuto una telefonata dalla sua insegnante di Reiki, Liliana si lasciò di nuovo trascinare in un rituale guidato da personaggi a lei sconosciuti – le dissero che erano “guaritori appena arrivati dal Brasile” – alla fine scoprì che era una seduta spiritica. Fuggì da quel luogo e andò a pregare in una cappella della Parrocchia di San Pedro a Cochabamba (Bolivia). Era l’inizio della sua vera conversione …
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