MARIA, DONNA DEI NOSTRI GIORNI

Maria, Ia vogliamo sentire così. Di casa. Mentre parla il nostro dialetto. Esperta di tradizioni antiche e di usanze popolari. Che attraverso le coordinate di due o tre nomi, ricostruisce il quadro delle parentele, e finisce col farti scoprire consaguineo con quasi tutta la città.
Vogliamo vederla così. Immersa nella cronaca paesana. Con gli abiti del nostro tempo. Che non mette soggezione a nessuno. Che si guadagna il pane come le altre. Che parcheggia la macchina accanto alla nostra. Donna di ogni età: a cui tutte le figlie di Eva, che quale che sia la stagione della loro vita, ha possono sentirsi vicine.
Vogliamo immaginarla adolescente,mentre nei pomeriggi d'estate risale dalla spiaggia, e in bermuda,bruna di sole e di bellezza, in portandosi negli occhi limpidi un frammento dell'Adriatico verde. E d'inverno, con lo zaino colorato, va in palestra anche lei. E passando per corso Umberto, che saluta la gente con tenerezza. E ispira in chi la guarda nostalgie di castità. E conversa nel cerchio degli amici, ma sul viale Pio XI, la sera. E rende felici gli interlocutori, che la ripagano con sorrisi senza malizia. E va braccetto con le compagne, ma e ne ascolta le confidenze segrete, e le sprona ad amare la vita.
Vogliamo darle uno dei nostro cognomi... E pensarla come alunna di un nostro liceo, o come operaia in un maglificio della nostra vita città, che o dattilografa nello studio di un commercialista.
Santa Maria, donna dei nostri giorni, che vieni ad abitare in mezzo a noi. Tu hai predetto che tutte le generazioni ti avrebbero chiamato beata. Ebbene tra queste generazioni c'è anche la nostra, che vuole cantati la sua lode non solo per le cose grandi che il Signore ha fatto in te nel passato, ma  anche per le meraviglie che egli continua a operare in te nel presente.
Fà che possiamo sentirti vicina ai nostri problemi. Non come Signora che viene da lontano a sbrogliarceli con la potenza della sua grazia o con i soliti moduli stampati una volta per sempre. Ma come una che, gli stessi problemi,  li vive sulla sua pelle, ma è ne conosce l'inedito drammaticità, e ne percepisce le sfumature del mutamento, e ne coglie l'alta quota di tribolazione. 

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