L'ANGELO CUSTODE... ALTRO CHE DEVOZIONE INFANTILE
Altro che devozione infantile. Gli angeli custodi hanno un ruolo fondamentale per la nostra santificazione. Ma spesso è sottovalutato o censurato anche dai cattolici
«Guardatevi dal disprezzare uno solo di questi piccoli, perché vi dico che i loro angeli nel cielo vedono la faccia del Padre mio che è nei cieli» (Mt 18,10). Non vi è attestazione più certa di questa: Gesù stesso afferma l’esistenza degli angeli custodi e ne spiega la natura di esseri spirituali, eternamente al cospetto di Dio ma anche deputati alla guida degli uomini.
Nella tradizione ecclesiale
La devozione all’angelo custode è sempre stata presente nella tradizione della Chiesa. Per me ha un’importanza particolare, giacché vivo nella parrocchia torinese dedicata agli angeli custodi. La breve preghiera all’angelo custode è una delle prime che mi ha insegnato mia madre e che a mia volta ho insegnato ai miei figli: una preghiera semplice, breve, che i bambini imparano a balbettare facilmente anche quando non sanno ancora parlare per davvero. È una preghiera importante, perché insegna ai piccoli una verità profonda, che per la loro giovane età non sono ancora capaci di comprendere razionalmente: Dio si occupa di ognuno di noi in modo individuale e ci dona una compagnia protettrice.
Per Dio non esiste l’umanità in astratto ma solo il singolo uomo concreto, che è straordinariamente importante ai suoi occhi: per questo lo affida alla cura e alla guida attenta di un angelo. L’uomo quindi non è mai solo, perché l’azione degli angeli lo accompagna durante l’intera vita. L’angelo custode è una difesa costante dalle insidie del demonio, ma anche un istruttore, un ispiratore di buone intenzioni e idee.
Suggeritore e protettore
Il fine dell’uomo è amare, lodare e servire Dio. Ma nella vita terrena sono tante le tentazioni che ci allontanano da questo scopo fondamentale, tanti i rischi di deviare verso fini solo umani. L’angelo svolge il compito di risvegliare in noi il desiderio dell’unione con l’amore infinito del Padre e ci accompagna durante l’ascesa spirituale. L’angelo custode protegge l’anima da pericoli interni ed esterni, la riprende e la richiama quando si allontana dalla giusta via, ci assiste nella preghiera, ispira buone idee alla nostra mente e ci sprona a compiere buone azioni.
Quando l’uomo pecca, l’angelo induce l’anima al pentimento per i propri errori e le proprie colpe, insinua in noi il senso di tristezza e di inquietudine per la perdita della grazia divina e favorisce il ravvedimento per permetterci di ottenere il perdono di Dio attraverso il sacramento della penitenza. Ma il ruolo dell’angelo non si ferma qui. La penitenza, l’offerta personale di qualche sacrificio, fortifica l’uomo di fronte alle tentazioni e lo rende più attento alle vere priorità della sua esistenza. Lo stesso Gesù ricorda che certe tentazioni si vincono solo con la preghiera e il digiuno (cfr. Mt 17,21). È quindi compito dell’angelo custode suggerirci il desiderio di compiere qualche “fioretto”, come si diceva un tempo, per renderci più attenti di fronte alle tentazioni quotidiane. Contro le manovre del demonio l’angelo custode intraprende continuamente un’azione di sorveglianza e difesa. Infatti, a causa della nostra debolezza, spesso non potremmo resistere da soli alle tentazioni e alle avversità che il demonio ci prepara per impedirci di raggiungere la salvezza eterna.
Già nella Lettera agli Ebrei gli angeli vengono indicati come coloro che sono «inviati per servire coloro che devono ereditare la salvezza» (Eb 1,14).
L’angelo e la preghiera
Ma l’uomo ha bisogno anche di vivere una profonda dimensione di unione al suo Creatore, e questo stato si può vivere prima di tutto con la preghiera.
Il nostro angelo custode ci aiuta nella preghiera, stimola in noi il desiderio di silenzio interiore, il bisogno di trovare qualche minuto nella frenetica vita quotidiana per rivolgere mente e cuore al Padre. L’angelo custode è vicino nel momento in cui ci poniamo alla presenza di Dio, quando lodiamo, ringraziamo e chiediamo l’aiuto di cui sentiamo un disperato bisogno. È vicino a noi, prega con noi e offre la nostra preghiera a Dio.L’angelo procura la pace interiore, la serenità, la vera gioia che nasce dalla grazia di Dio. Anche sant’Ignazio di Loyola nelle Regole per il discernimento degli spiriti afferma: «È proprio di Dio e di qualunque angelo buono infondere nell’anima una vera letizia spirituale mediante delle mozioni, togliendo ogni tristezza e turbamento introdotte dal demonio».
Nella Bibbia e nell’arte
L’insegnamento della Chiesa sull’esistenza degli angeli è costante nel tempo perché affonda le sue radici in tantissimi brani del Vecchio e del Nuovo Testamento. E di questa certezza sono espressione anche tante opere artistiche, da dipinti a poesie, da sculture a mosaici per duemila anni di storia cristiana. Solo in tempi molto recenti, un erroneo razionalismo e un esasperato scientismo hanno messo in discussione l’esistenza degli angeli e la loro natura di creature di Dio. Se una cosa non si vede non esiste, si dice: ciò di cui non posso dimostrare la natura è solo frutto della mia fantasia. È la logica perversa che riduce la ragione umana a puro strumento di conferma di realtà empiriche, che limita la potenzialità dell’intelletto a mezzo per ratificare quanto i sensi già provano. Allo stesso tempo si esaltano le passioni, le emozioni forti, e si procede secondo la logica del “secondo me”. E in base ai propri sentimenti si decide quel che è giusto e quel che è sbagliato.
Proprio in un’epoca di grande confusione sulla dignità dell’uomo, di grande incertezza sul ruolo della fede e sul suo rapporto con la ragione, c’è bisogno dell’aiuto forte dell’angelo custode, soprattutto nella sua funzione di consigliere attento. Tutti abbiamo bisogno di discernimento per cercare e conoscere la Verità. A questo proposito mi pare molto bella la preghiera prevista dalla Novena per la Festa degli Angeli Custodi (che cade il 2 ottobre) per il sesto giorno. Si recita infatti: «Angelo, mio custode, consigliere ineffabile che nei modi più vivi mi fai sempre conoscere la volontà di Dio e i mezzi più opportuni per realizzarla, ti saluto e ti ringrazio, insieme a tutto il coro delle Dominazioni elette da Dio a comunicare i suoi decreti e a darci la forza di dominare le nostre passioni. Ti prego di liberare la mia mente da tutti i dubbi importuni e da tutte le pericolose perplessità, affinché, libero da ogni timore, assecondi sempre i tuoi consigli, che sono consigli di pace, di giustizia e di santità».
L’angelo custode e i bambini
Nella tradizione della Chiesa l’angelo custode è sempre stato presente, raffigurato spesso accanto ai bambini. Questa iconografia non deve far pensare che sia una devozione solo infantile. Tanti santi hanno vissuto una profonda devozione verso il proprio angelo custode e l’hanno diffusa come instancabili apostoli presso i fedeli. L’uomo per raffigurare quel che non è umano deve pur sempre usare forme umane, e l’immagine dei piccoli serve ad evocare la purezza, la semplicità, la dolcezza, tutti elementi che costituiscono forme essenziali degli angeli. Gli artisti hanno dato loro forme umane perché gli angeli sono sempre vicini agli uomini: ma non sono umani, e quindi pittori e scultori hanno spesso aggiunto le ali per indicare la loro natura di esseri spirituali. Altre volte l’arte ha conferito loro l’aspetto di guerrieri forti e coraggiosi per indicarne la natura di combattenti contro il demonio e di difensori dell’uomo nel suo cammino terreno verso la vita eterna. O ancora vengono poste nelle loro mani palme, ramoscelli di ulivo, lampade accese, simboli che indicano il ruolo di pace e di illuminazione che ogni angelo custode svolge.
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