Cosa è il riposo nello Spirito?Alcuni dicono che è un fenomeno di origine diabolica o paranormale, è vero?... studio volume 2
Riprendo a parlare del riposo dello spirito in quanto molti lettori vogliono andare ancora più affondo per sapere la verità...
E’ inoltre importante ricordare che sono sempre possibili contraffazioni psichiche e naturali di questo fenomeno ed è un errore esprimere un giudizio semplicistico sostenendo che un incontro nel quale si verifica il riposo nello Spirito è più “ricolmo di Spirito” oppure un Sacerdote (o laico) è più spirituale quando, attraverso la sua imposizione delle mani, la gente “cade nel riposo dello Spirito” oppure che una persona che cade nel riposo “è più spirituale di chi non si abbandona”. Ci sono persone che non cadono mai nel riposo quando si prega per loro, ma che sembrano molto vicine al Signore. Forse la ragione per cui non è accaduto è che sono così abituate a sperimentare la potenza dello Spirito che avvertono, per così dire, solo un piccolissimo “differenziale”. Santa Teresa d’Avila spiega che quanto più si abituava alla potenza di Dio tanto minori erano le manifestazioni fisiche, mentre la sua vita di preghiera s’intensificava.
Sembra quindi che le persone abituate alle esperienze spirituali siano meno portate ad andare nel riposo nello Spirito. Inoltre, alcuni critici del fenomeno sostengono che coloro che cadono più facilmente appartengono ad un genere di persone più suggestionabili, gli adolescenti ad esempio, tuttavia non è così automatico. In genere, una persona aperta allo Spirito Santo ed alla sua libera azione – sia essa matura o immatura – è più portata di un’ altra al riposo nello Spirito.
Essere più sensibili all’azione dello Spirito è quasi avere una marcia in più; non si tratta solo di essere suggestionabili, sebbene per alcune persone entri in gioco anche questo fattore. D’altro canto molta gente fa di tutto per non cadere nel riposo; tuttavia, quando la potenza è molto forte, cade lo stesso.
Nozione
È la perdita apparente di coscienza durante la quale la persona cade improvvisamente all’indietro a terra, rimanendovi per vari minuti, come se dormisse. Non si tratta di sonno ed è uno stato che può durare anche più di un’ora, seppure in rari casi. Il risveglio avviene dolcemente, in modo naturale, e la persona si trova in uno stato di grande pace e benessere. Il fenomeno si manifesta nei gruppi di preghiera e di solito avviene dopo che l’assembla ha pregato su quella determinata persona. Si tratta di preghiere semplici, non sacramentali, che si richiamano a un’antica tradizione della Chiesa. Il fenomeno ha luogo in modo particolare nei raduni di preghiera del Rinnovamento carismatico, sia protestante che cattolico, e anche in determinati luoghi quali Medjugorje. Durante questa esperienza la volontà è bloccata e non è possibile muovere nessuna parte del corpo.
È la perdita apparente di coscienza durante la quale la persona cade improvvisamente all’indietro a terra, rimanendovi per vari minuti, come se dormisse. Non si tratta di sonno ed è uno stato che può durare anche più di un’ora, seppure in rari casi. Il risveglio avviene dolcemente, in modo naturale, e la persona si trova in uno stato di grande pace e benessere. Il fenomeno si manifesta nei gruppi di preghiera e di solito avviene dopo che l’assembla ha pregato su quella determinata persona. Si tratta di preghiere semplici, non sacramentali, che si richiamano a un’antica tradizione della Chiesa. Il fenomeno ha luogo in modo particolare nei raduni di preghiera del Rinnovamento carismatico, sia protestante che cattolico, e anche in determinati luoghi quali Medjugorje. Durante questa esperienza la volontà è bloccata e non è possibile muovere nessuna parte del corpo.
Esempi
Nella Bibbia sono presenti delle analogie relative al riposo nello Spirito. Nell’Antico Testamento la potenza di Dio improvvisamente stende gli uomini a cui si rivolge: «Il cui aspetto era simile a quello dell’arcobaleno nelle nubi in un giorno di pioggia. Tale mi apparve l’aspetto della gloria del Signore. Quando la vidi, caddi con la faccia a terra e udii la voce di uno che parlava» (Ez 1,28); «Soltanto io, Daniele, vidi la visione, mentre gli uomini che erano con me non la videro, ma un gran terrore si impadronì di loro e fuggirono a nascondersi. Io rimasi solo a contemplare quella grande visione, mentre mi sentivo senza forze; il mio colorito si fece smorto e mi vennero meno le forze» (Dn 10,7- 9); «Rispose: “No, io sono il capo dell’esercito del Signore. Giungo proprio ora”. Allora Giosuè cadde con la faccia per terra, si prostrò e gli disse: “Che dice il mio Signore al suo servo?”» (Gs 5,14); «Mentre il sole stava per tramontare, un torpore cadde su Abram, ed ecco un oscuro terrore lo assalì» (Gn 15,12). Così nel Nuovo Testamento: «All’udire ciò, i discepoli caddero con la faccia a terra e furono presi da grande timore» (Mt 17,6); «Passato il sabato, all’alba del primo giorno della settimana, Maria di Màgdala e l’altra Maria andarono a visitare il sepolcro. Ed ecco che vi fu un gran terremoto: un angelo del Signore, sceso dal cielo, si accostò, rotolò la pietra e si pose a sedere su di essa. Il suo aspetto era come la folgore e il suo vestito bianco come la neve. Per lo spavento che ebbero di lui le guardie tremarono tramortite» (Mt 28,1-4); «Appena disse: “Sono io”, indietreggiarono e caddero a terra» (Gv 18,6); «E cadendo a terra udì una voce che gli diceva: “Saulo, Saulo, perché mi perseguiti?”» (At 9,4); «Appena lo vidi, caddi ai suoi piedi come morto. Ma egli, posando su di me la destra, mi disse: Non temere! Io sono il Primo e l’Ultimo e il Vivente» (Ap 1,17). In questi passi biblici si descrive quasi sempre un cadere adorante. In santa Teresa d’Avila il riposo nello Spirito viene accomunato al «sonno delle potenze».
Nella Bibbia sono presenti delle analogie relative al riposo nello Spirito. Nell’Antico Testamento la potenza di Dio improvvisamente stende gli uomini a cui si rivolge: «Il cui aspetto era simile a quello dell’arcobaleno nelle nubi in un giorno di pioggia. Tale mi apparve l’aspetto della gloria del Signore. Quando la vidi, caddi con la faccia a terra e udii la voce di uno che parlava» (Ez 1,28); «Soltanto io, Daniele, vidi la visione, mentre gli uomini che erano con me non la videro, ma un gran terrore si impadronì di loro e fuggirono a nascondersi. Io rimasi solo a contemplare quella grande visione, mentre mi sentivo senza forze; il mio colorito si fece smorto e mi vennero meno le forze» (Dn 10,7- 9); «Rispose: “No, io sono il capo dell’esercito del Signore. Giungo proprio ora”. Allora Giosuè cadde con la faccia per terra, si prostrò e gli disse: “Che dice il mio Signore al suo servo?”» (Gs 5,14); «Mentre il sole stava per tramontare, un torpore cadde su Abram, ed ecco un oscuro terrore lo assalì» (Gn 15,12). Così nel Nuovo Testamento: «All’udire ciò, i discepoli caddero con la faccia a terra e furono presi da grande timore» (Mt 17,6); «Passato il sabato, all’alba del primo giorno della settimana, Maria di Màgdala e l’altra Maria andarono a visitare il sepolcro. Ed ecco che vi fu un gran terremoto: un angelo del Signore, sceso dal cielo, si accostò, rotolò la pietra e si pose a sedere su di essa. Il suo aspetto era come la folgore e il suo vestito bianco come la neve. Per lo spavento che ebbero di lui le guardie tremarono tramortite» (Mt 28,1-4); «Appena disse: “Sono io”, indietreggiarono e caddero a terra» (Gv 18,6); «E cadendo a terra udì una voce che gli diceva: “Saulo, Saulo, perché mi perseguiti?”» (At 9,4); «Appena lo vidi, caddi ai suoi piedi come morto. Ma egli, posando su di me la destra, mi disse: Non temere! Io sono il Primo e l’Ultimo e il Vivente» (Ap 1,17). In questi passi biblici si descrive quasi sempre un cadere adorante. In santa Teresa d’Avila il riposo nello Spirito viene accomunato al «sonno delle potenze».
Interpretazione del fenomeno
Durante il riposo nello Spirito le persone coinvolte riferiscono di perdere la nozione del tempo. Anche il corpo subisce alcune alterazioni: freddo alle estremità, rallentamento del battito del polso. Quando riprendono conoscenza non sono capaci di indicare la durata della loro assenza, addirittura alcune di esse si riappropriano delle proprie facoltà soltanto ore dopo. Il riposo nello Spirito può essere causato dal contatto fisico con un membro del gruppo di preghiera, ad esempio attraverso l’imposizione delle mani, il tocco della spalla o la parola. Il fenomeno può coinvolgere anche più credenti o più file di credenti. I primi a praticare il riposo nello Spirito sono stati i Pentecostalisti americani, successivamente le comunità cattoliche del Rinnovamento carismatico. Nei suoi confronti ci sono posizioni divergenti. Per alcuni, infatti, il riposo nello Spirito è una grazia soprannaturale che prepara il corpo all’azione divina. È simile a un rapimento o a una sorta di estasi. Secondo altri, invece, si tratterebbe di un fenomeno di origine diabolica o paranormale.
Durante il riposo nello Spirito le persone coinvolte riferiscono di perdere la nozione del tempo. Anche il corpo subisce alcune alterazioni: freddo alle estremità, rallentamento del battito del polso. Quando riprendono conoscenza non sono capaci di indicare la durata della loro assenza, addirittura alcune di esse si riappropriano delle proprie facoltà soltanto ore dopo. Il riposo nello Spirito può essere causato dal contatto fisico con un membro del gruppo di preghiera, ad esempio attraverso l’imposizione delle mani, il tocco della spalla o la parola. Il fenomeno può coinvolgere anche più credenti o più file di credenti. I primi a praticare il riposo nello Spirito sono stati i Pentecostalisti americani, successivamente le comunità cattoliche del Rinnovamento carismatico. Nei suoi confronti ci sono posizioni divergenti. Per alcuni, infatti, il riposo nello Spirito è una grazia soprannaturale che prepara il corpo all’azione divina. È simile a un rapimento o a una sorta di estasi. Secondo altri, invece, si tratterebbe di un fenomeno di origine diabolica o paranormale.
Come nel caso dell’ipnosi, il riposo nello Spirito comporterebbe uno stato di coscienza modificato. Spesso con esso avviene una vera e propria guarigione da disturbi psicologici, morali e spirituali e anche fisica. Inoltre è possibile una conversione. Il riposo nello Spirito è stato paragonato al «rapimento» che, secondo san Tommaso d’Aquino, è «l’elevazione di un uomo, prodotta dallo spirito di Dio, a cose soprannaturali con astrazione dai sensi» [1]. Questa elevazione è caratterizzata da una certa «violenza» e produce anche degli effetti nelle potenze appetitive, ossia «il piacere che si prova, in ciò che rapisce» [2]. Coloro che hanno sperimentato il riposo nello Spirito dicono di essersi sentiti leggeri come una piuma nel momento in cui cadevano al suolo e avvertivano non solo pace, ma la potenza di Dio che agiva in essi mentre erano a terra. Coloro, invece, che assistono al fenomeno si accorgono soltanto della persona che cade a terra come svenuta. Colui che viene preso dal riposo non avverte dolore e non sbatte contro gli ostacoli presenti. Dal riposo nello Spirito derivano diversi effetti: si sperimenta la presenza del Signore, oltre che pace e tranquillità;viene facilitata la guarigione, poiché il Signore interviene rapidamente e opera con una potenza particolare.
Chiaramente si possono presentare problemi, in primo luogo perché il riposo nello Spirito appare come qualcosa di sensazionale e la gente ne comprende assai poco il significato. Le persone ne rimangono talmente impressionate, che la ricerca del sensazionale può prendere il sopravvento. Si spera che ne venga sempre evidenziato lo scopo principale – quello spirituale – e non causi più stupore. La risposta alla maggior parte di questi problemi non è pertanto la soppressione del dono – n tal modo il suo valore e il suo fine andrebbero perduti per la comunità – quanto piuttosto un suo uso prudente e saggio affinché venga compreso e non ne vengano esaltati gli aspetti sensazionali.
La gente solitamente ha la tendenza a ricercare il nuovo e lo spettacolare; invece di cercare Gesù, desidera delle manifestazioni visibili. Spesso, quando le persone cominciano a cadere a destra e a sinistra, l’esito che ne deriva è quello di un’atmosfera circense, che disturba qualunque cristiano equilibrato.
La gente solitamente ha la tendenza a ricercare il nuovo e lo spettacolare; invece di cercare Gesù, desidera delle manifestazioni visibili. Spesso, quando le persone cominciano a cadere a destra e a sinistra, l’esito che ne deriva è quello di un’atmosfera circense, che disturba qualunque cristiano equilibrato.
E’ inoltre importante ricordare che sono sempre possibili contraffazioni psichiche e naturali di questo fenomeno ed è un errore esprimere un giudizio semplicistico sostenendo che un incontro nel quale si verifica il riposo nello Spirito è più “ricolmo di Spirito” oppure un Sacerdote (o laico) è più spirituale quando, attraverso la sua imposizione delle mani, la gente “cade nel riposo dello Spirito” oppure che una persona che cade nel riposo “è più spirituale di chi non si abbandona”. Ci sono persone che non cadono mai nel riposo quando si prega per loro, ma che sembrano molto vicine al Signore. Forse la ragione per cui non è accaduto è che sono così abituate a sperimentare la potenza dello Spirito che avvertono, per così dire, solo un piccolissimo “differenziale”. Santa Teresa d’Avila spiega che quanto più si abituava alla potenza di Dio tanto minori erano le manifestazioni fisiche, mentre la sua vita di preghiera s’intensificava.
Sembra quindi che le persone abituate alle esperienze spirituali siano meno portate ad andare nel riposo nello Spirito. Inoltre, alcuni critici del fenomeno sostengono che coloro che cadono più facilmente appartengono ad un genere di persone più suggestionabili, gli adolescenti ad esempio, tuttavia non è così automatico. In genere, una persona aperta allo Spirito Santo ed alla sua libera azione – sia essa matura o immatura – è più portata di un’ altra al riposo nello Spirito.
Essere più sensibili all’azione dello Spirito è quasi avere una marcia in più; non si tratta solo di essere suggestionabili, sebbene per alcune persone entri in gioco anche questo fattore. D’altro canto molta gente fa di tutto per non cadere nel riposo; tuttavia, quando la potenza è molto forte, cade lo stesso.
Per concludere è necessario dire che non tutti vengono guariti cadendo nel riposo nello Spirito. A volte i malati possono aver avuto un’esperienza di pace o persino una sorta di profonda unione spirituale con Dio (sperimentando amore, protezione, potenza), ma ciò non implica necessariamente la loro guarigione fisica o interiore. Purtroppo sono tante le persone che rimangono deluse quando le loro aspettative non si realizzano immediatamente. Quindi è importante ricordarsi, da un lato di accettare la benedizione interiore ottenuta tramite il riposo nello Spirito, e dall’altro di non perderla a causa dell’ansia o di un falso senso di colpa per non aver ricevuto la guarigione attesa.
II riposo nello Spirito, tuttavia, è uno stato in cui c’è molta probabilità che la persona riceva una guarigione interiore o fisica. In alcuni casi sembra che esso intervenga per “anestetizzare” la persona, prima di subire un “intervento chirurgico” da parte del Signore; in certi casi l’intervento è breve, in altri può durare anche molte ore.
II riposo nello Spirito, tuttavia, è uno stato in cui c’è molta probabilità che la persona riceva una guarigione interiore o fisica. In alcuni casi sembra che esso intervenga per “anestetizzare” la persona, prima di subire un “intervento chirurgico” da parte del Signore; in certi casi l’intervento è breve, in altri può durare anche molte ore.
Fonte: “Il Riposo nello Spirito”, Padre Robert De Grandis, Edizioni San Michele
F. Armenti
fonte: Diosalva.net
fonte: Diosalva.net
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1 Tommaso d’Aquino, Summa Theolo- giae, II-II, q. 175, a. 1.
2 Ibid., a. 2.
1 Tommaso d’Aquino, Summa Theolo- giae, II-II, q. 175, a. 1.
2 Ibid., a. 2.
[Tratto da Luigi Borriello e Raffaele Di Muro, “Dizionario dei fenomeni mistici cristiani”, Ancora Editrice]
fonte:Aleteia.org
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