LA SOLITUDINE E IL RITIRO

FRATEL ARMANDO AUSILIARIO COMUNITÀ NOME DOLCISSIMO DI MARIA SUGGERISCE QUESTO:👇👇👇👇🔥🔥🔥🔥🔥
 

LA SOLITUDINE ED IL RITIRO

 

Sotto i pontefici Anna e Caifa, il Signore parlò a Giovanni, figlio di Zaccaria, nel deserto. Ed egli andò per tutto il paese intorno al Giordano, predicando il battesimo di penitenza per la remissione dei peccati. Conforme a quanto sta scritto nel libro dei sermoni di Isaia profeta: Voce di uno che grida nel deserto: Preparate la via del Signore... (S. Luca, III, 2). 

 

1° Preludio. S. Giovanni Battista chiama gli uditori nel deserto, cioè, nella solitudine e nel ritiro. 

 

2° Preludio. Signore, datemi il gusto del silenzio e del ritiro, specialmente per prepararmi alle grazie delle prossime feste. 

 

1° PUNTO: Invito alla vita solitaria e ritirata. — Non è a Gerusalemme, e neppure nelle altre città della Giudea che il Precursore predicò la penitenza, ma nel deserto. Nel silenzio del deserto si è più raccolti, si ascolta con maggior attenzione. Lo Spirito di Dio si comunica più intimamente al predicatore per ispirargli ciò che deve dire, ed all'uditore per insegnargli ciò che deve fare. Ritiriamoci dunque più che possiamo nella solitudine e nel silenzio, per prepararci alla nascita del Desiderato da tutte le nazioni. Riserviamoci in questi giorni un tempo maggiore da passare nel segreto della cappella. Ricordiamoci il consiglio che nostro Signore ha dato ai discepoli: «Chiudete la porta, e pregate il Padre vostro nel segreto» (San Matt. VI, 6). Entriamo nell'oratorio per essere più raccolti, e là pensiamo alla felicità che attendiamo, desideriamola ardentemente, e preghiamo, affinché il Padre celeste che ci vede raccolti e supplicanti, ci accordi ciò che noi domanderemo. E' a questa condizione solamente che noi riceveremo abbondantemente i doni della scienza celeste. Occorre infatti per questo che l'anima parli a Dio, e che Dio parli all'anima. L'anima non parlerà mai meglio a Dio che nel ritiro. Là essa può pensare facilmente alle colpe per rimpiangerle, ai bisogni per manifestarli nella preghiera, alla vocazione, alla missione per penetrarsene, per prenderne lo spirito. Ed è pure là che nostro Signore parlerà con le ispirazioni e con la grazia. Egli conduce un'anima nella solitudine per parlarle al cuore. E' geloso delle anime, di cui è lo sposo, e vuol esser solo con loro. E' nemico del rumore e del tumulto: la sua voce che non è fatta che per gli orecchi del cuore non può essere intesa fra i rumori del mondo. Il linguaggio del mondo dissipa l'attenzione che si deve al linguaggio di Dio.

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