LA BESTEMMIA L'URLO DELL' INFERNO
SULLA GRAVITÀ DELLA BESTEMMIA
A - VOCI AUTOREVOLI
SAN GIROLAMO (340 - 420) - "Qualunque altro peccato diventa leggero se paragonato alla
bestemmia "
SANT'AGOSTINO (354 - 430) - "La bestemmia è più grave ancora dell’uccisione di Gesù Cristo
fatta dai giudei... perché i crocifissori di Gesù non sapevano quello che facevano e non conoscevano
Gesù come vero Dio, mentre i bestemmiatori di solito sanno quello che dicono e conoscono chi è
Dio. "
SAN BERNARDO DI CHIARAVALLE (1090 - 1153) - 'Tutti gli altri peccati nascono più o meno
da fragilità o da ignoranza, ma la bestemmia procede da scelleratezza "
SAN BERNARDINO DA SIENA (1380 - 1444) - "La bestemmia è il peccato maggiore che ci sia...
maggiore della superbia, dell'omicidio, dell’ira, della lussuria e della gola... La lingua del
bestemmiatore è una spada che trafigge il Nome di Dio."
Sentir dire che la bestemmia è il peccato più grave (anche se a dirlo sono grandi santi e maestri di
fede) a molte persone, tra le quali anche la maggior parte dei cristiani, anzi, di quanti si ritengono
cristiani, può sembrare quanto meno azzardato. È chiaro, del resto, che se quasi tutta l'attenzione del
nostro tempo è concentrata sull'uomo e, di fatto, quasi inesistente verso Dio, ciò che colpisce l'uomo
è considerato grave e ciò che offende Dio è considerato insignificante.
Ma per misurare realmente la gravità di un peccato bisogna valutare tre elementi: l'oggetto che
viene colpito, la posizione della persona che pecca e le conseguenze che ne derivano.
B - DIO COME BERSAGLIO
PRIMO ELEMENTO - Se ogni tipo di peccato offende Dio, ma indirettamente, la bestemmia lo
colpisce invece direttamente al cuore. Che poi la bestemmia non riesca di fatto a colpire Dio, non
diminuisce la gravità della colpa. Se infatti un uomo tentasse di spararti, ma il colpo di pistola
andasse fortunatamente a vuoto, non per questo considereresti meno grave ciò che ha tentato di fare
contro di te.
C - LA POSIZIONE DEL BESTEMMIATORE
SECONDO ELEMENTO - "Il bestemmiatore - scrive Pasquale Casillo - supera la malignità dei
diavoli: questi bestemmiano Dio perché sono castigati da Lui e si sentono disperati, egli invece
bestemmia Dio mentre ne viene conservato in vita e beneficato." All'orgoglio si aggiunge dunque l'ingraditudine.
E se è grave che un uomo qualsiasi bestemmi, ancora più grave è se a farlo è un cristiano convinto e
praticante, perché questi ha ricevuto molto di più di un non credente: ha ricevuto la luce della fede,
il dono della grazia e la chiara promessa del paradiso. E non è solo creatura, ma è anche figlio di
Dio.
Ma c'è dell'altro. Bestemmiando l'uomo non solo offende il suo più grande Benefattore, ma lo
offende servendosi degli stessi doni che da Lui ha ricevuto. All'orgoglio e all'ingratitudine si unisce
così la beffa!
D - LE CONSEGUENZE
TERZO ELEMENTO - Per valutare la gravità oggettiva di un'azione vanno prese in considerazione
anche le conseguenze che ne derivano. E le conseguenze della bestemmia sono catastrofiche: sia per
la gloria di Dio, che viene infangata nel peggiore dei modi; sia per la società, che perdendo Dio
perde il suo fondamento e crolla; e più ancora per la singola persona che, con la bestemmia, attira su
di sé il castigo di Dio nella vita terrena e si espone al rischio della rovina eterna.
Devo aggiungere che la bestemmia, oltre ad essere un peccato grave, gravissimo, è anche un
peccato stupido.
Non lo giustifico, però capisco il ladro che rischia di perdere il paradiso (se non si converte), ma
almeno ci guadagna un po' di ricchezza in questa vita. Non lo giustifico, però capisco chi rischia la
vita eterna pur di godersi il brivido del piacere dei sensi. Capisco tutto anche se non giustifico
niente.
Ma il bestemmiatore oltre a non giustificarlo non si può nemmeno capirlo: infatti si gioca il tutto, il
paradiso, per il niente, perché la gioia che deriva dalla bestemmia è zero e meno di zero! Sfido chiunque a dimostrare il contrario.
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