IL PURGATORIO


 

Fondamento della fede cattolica sul purgatorio. 

 

Il purgatorio è un luogo di sofferenze, in cui le anime uscite di questo mondo in stato di grazia espiano tanto i peccati veniali non perdonati, quanto i peccati veniali o mortali perdonati, ma per i quali non hanno ancora abbastanza soddisfatto alla divina giustizia. La sacra Scrittura, la Tradizione e la ragione stessa dimostrano che esiste questo luogo di espiazione. 

 

1° La sacra Scrittura. — Si legge nel secondo libro dei Maccabei, che Giuda Maccabeo fece «offrire sacrifici al Signore in espiazione dei peccati di coloro che erano morti combattendo.» Dopo di che il sacro scrittore soggiunge: «E' santo e salutare pensiero pregare per i defunti, affinché siano sciolti dai loro peccati (II Maccab. XII, 46).» Gesù Cristo nel santo Vangelo ci parla di una prigione dalla quale non si uscirà finché non sia pagato fino l' ultimo obolo (s. Matteo V, 26),» vale a dire, secondo s. Girolamo, «finché non abbiamo soddisfatto anche per le minime colpe.» Altrove Gesù Cristo dice che «i peccati contro lo Spirito Santo non saranno rimessi nè in questo, nè nell'altro mondo (s. Matteo XII, 32);» il che suppone evidentemente esservi peccati remissibili nella vita avvenire, ma non in cielo, ove «nulla d'impuro può entrare (Apocal. XXI, 27),» neppure nell'inferno, ove il sangue del Salvatore non trova applicazione, ma in un luogo di espiazione, da noi detto PURGATORIO. S. Paolo dichiara che «coloro le cui buone opere saranno mescolate con imperfezioni saranno salvi, ma come passando per mezzo del fuoco» (I Corinti III, 1215); parole dai dottori e dalla Chiesa stessa applicate nel concilio di Firenze al purgatorio. 

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